Villa Irene già Ascarelli
Villetta liberty dalla articolata pianta con decorazioni a fasce floreali. Segue fedelmente con una pianta poligonale il lotto in cui sorge completo di giardino, completamente circoscritto dalla strada che vi si avvolge intorno.
La continuità dei prospetti è affidata al motivo floreale del fregio che avvolge l’intero volume. “La plastica minore, gli elementi decorativi e la tipica pensilina in ferro e vetro sull’ingresso fanno della villa Ascarelli l’opera di Avena più conforme all’Art Nouveau.” (Rossana Bossaglia Archivi del Liberty italiano).
L’edifico è ubicato sulla medesima strada dove si possono trovare altri edifici di interesse storico ed architettonico come la villa De Cristoforo e la villa Russo-Ermolli.
Fu costruita nei due anni tra il 1913 ed il 1915, da Adolfo Avena, medesimo autore della palazzina Loreley, in via Toma (strada attigua a via Palizzi), ugualmente arrancata al versante occidentale della collina del Vomero.
È infatti anche visibile una netta somiglianza tra villa Ascarelli e la palazzina Loreley, con la sola percepibile differenza di una diversa ubicazione ed una diversa estensione volumetrica del corpo di fabbrica.
Il fregio floreale continuo sulle sue facciate, il metallo diffuso come elemento di decorazione e la pensilina in ferro e vetro all’ingresso la iscrivono al filone delle opere dell’Art Nouveau, alla stessa maniera delle ville Pappone e Dora sulla collina di Posillipo.
La villa è a pianta poligonale con una varietà di intersezioni ad angolo retto specie per il suo lato a sud ed una serie di balconi e finestre si affacciano sul giardino a palmizi. Forme concave e convesse invece seguono la strada dal lato posteriore della villa.